Nel 2014 lo Studio ha affrontato un fallimento con esercizio provvisorio piuttosto particolare, che ci ha lasciato tantissimo dal punto di vista professionale e umano.
Il curatore fallimentare nominato dalla Sezione fallimentare del Tribunale di Bologna è stato Giacomo Barbieri, ma nell’arco di pochi giorni dalla dichiarazione di fallimento è stato necessario coinvolgere gli altri professionisti dello Studio per disporre delle competenze e della forza d’urto necessarie a garantire la continuità e arrivare rapidamente alla vendita competitiva.
La società fallita gestiva un pastificio industriale che impegnava 14 addetti, e produceva ogni ora circa 450 kg di pasta ripiena di vari formati.
Alla data di fallimento la linea produttiva era completamente satura: tre turni, 7 giorni su 7 di produzione continua. Era difficile perfino programmare le finestre temporali indispensabili per le attività di manutenzione e di sanificazioni senza rallentare le consegne.
Sulla carta sembrava un’operazione “chiusa” perché sin dall’inizio si fece avanti un soggetto interessato ed estremamente motivato a rilevare l’azienda.
Tuttavia non fu lui, quasi un anno dopo, ad aggiudicarsi l’azienda in asta..
Nelle prossime settimane cercheremo di condividere i principali insegnamenti che abbiamo tratto da questa esperienza, privilegiando quelli dai quali riteniamo si possano trarre regole generali di comportamento in contesti di crisi.