Il Tribunale di Milano, con un decreto depositato lo scorso 23 agosto, ha riconosciuto la possibile applicazione del DLgs. 231/2001 anche agli studi professionali.
I fatti: un avvocato di uno studio associato è stato accusato di riciclaggio ex art. 648-bis c.p., poiché aveva fornito ad un suo assistito informazioni e consigli “per assicurarsi il profitto dell’evasione fiscale“.
Riconosciuta la sussistenza di elementi che confermavano l’accusa di riciclaggio, il giudice milanese ha riscontrato come l’associazione professionale, emettendo nei confronti del cliente evasore le fatture inerenti l’attività di consulenza, abbia tratto profitto dalla condotta illecita di uno dei suoi componenti e di conseguenza sottoponeva, ai sensi del DLgs. 231/2001, a sequestro preventivo il denaro giacente sui conti correnti dello studio.
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