Presentato il maxiemendamento al Decreto Fiscale

Nota: Questo articolo è parte di una rubrica finalizzata alla diffusione per il pubblico di alcune novità normative relative al decreto fiscale . Lo scopo non è quello di un approfondimento professionale ma di rendere facilmente accessibili i principali aspetti così da consentire a ciascuno di valutarne in modo semplice l’applicabilità alla propria situazione e le eventuali scadenze vincolanti.
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Il maxiemendamento al decreto fiscale n. 119 del 23 ottobre 2018 presentato lo scorso 22 novembre dal Governo alla 6° Commissione Finanze del Senato conferma l’abrogazione dell’art. 9 del citato decreto, rubricato dichiarazione integrativa speciale, che consentiva di sanare errori o omissioni compiuti in sede di predisposizione delle dichiarazioni fiscali, presentate entro il 31 ottobre 2017, integrando la base imponibile fino a 100.000 €. Il testo inoltre introduce una nuova sanatoria che riguarderà le sole irregolarità formali che non incidono sulla determinazione della base imponibile delle imposte sui redditi, IVA e IRAP.
Stante la disposizione contenuta nel maxiemendamento sarebbero sanabili gli errori formali compiuti entro il 24 ottobre che non hanno generato una minor imposta, con una sanzione di 200 € per ogni anno d’imposta; presupposto essenziale è l’avvenuta presentazione delle dichiarazioni fiscali.
La disposizione normativa così come formulata lascia aperta la possibilità di sanare anche gli errori formali relativi al quadro RW (beni e attività finanziarie detenuti all’estero). Come noto, vanno dichiarate anche le attività patrimoniali e finanziarie detenute all’estero che non producono reddito imponibile; non di rado siffatte attività per errore o omissione non vengono dichiarate. La nuova sanatoria così come formulata potrebbe consentire ai contribuenti che hanno compiuto questo tipo di irregolarità di sanarle con un’esigua sanzione, pari appunto a 200 € per ogni anno d’imposta.
In realtà l’apertura anche agli errori formali relativi al quadro RW, nella fase finale di approvazione del maxiemendamento in Commissione Finanze del Senato che si concluderà oggi, potrebbe essere superata se dovesse essere accolto il subemendamento presentato da un esponente dello Governo stesso che ne prevede l’esclusione. Ipotesi assai plausibile.
Inoltre, in sede di conversione in Legge, anche la cosiddetta rottamazione ter potrebbe subire alcune modifiche almeno in tema di dilazione di pagamento della definizione, attualmente sono previste due rate annuali per cinque anni che dovrebbero passare a quattro rate annuali sempre distribuite in cinque anni.
Altre novità potrebbero giungere dalla approvazione definitiva del testo, sia in materia di definizione agevolata delle imposte locali (IMU, TASI, TARI) sia in materia di fatturazione elettronica visto che ancora diversi emendamenti devono essere approvati unitamente ad alcuni subemendamenti, solo martedì 27 novembre 2018 si conoscerà il testo definitivo licenziato dal Senato e inviato all’esame della Commissione Finanze della Camera.