Barbieri & Associati sul pezzo già nel 1986

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Vorrei proporre di seguito un mio intervento che ho tenuto nel (lontano) 1986 al XXV Congresso Nazionale dei Dottori Commercialisti a Roma, dove evidenziavo la necessità di costituzione delle commissioni informatiche, allora inesistenti, presso gli Ordini e soprattutto di un loro coordinamento generale da parte del Consiglio Nazionale.

 

Ho notato che diverse relazioni dei colleghi fanno riferimento allo strumento informatico quale volano di efficienza.
Il tema del Convegno ha messo in luce gli aspetti connessi alla ricerca di efficienza nell’ambito dell’impresa pubblica e privata.
Io ritengo, peraltro, pure considerando le proposte dell’amico Napodano (dell’Ordine di Milano), che efficienza vada ricercata pure all’interno del nostro Ordine.
Per ottenere questo si rende indispensabile approdare alla costituzione di Commissioni per l’Informatica su tutto il territorio nazionale al fine di studiare formule comuni di informatizzazione che si basino su di un unico progetto da concretizzare e coordinare al centro, ma formulato tenendo conto delle esigenze e delle proposte elaborate alla periferia.
Rientra nel progetto un collegamento tra i singoli Ordini locali ed il Consiglio nazionale, come pure la costruzione di nodi distributori dei servizi di «banca dati».
La nascita di Commissioni per lo studio e la diffusione della «cultura» informatica impone la preventiva selezione di colleghi che, alla doverosa preparazione di dottore commercialista, abbinino pure una personale specializzazione nella materia, sia sul piano teorico, sia sul piano pratico delle effettive applicazioni nello studio professionale e nelle aziende.
Sarà pure indispensabile proporre in sede nazionale un incontro tra i vari Ordini, al fine di definire inizialmente «l’ambiente» software nel quale operare per rendere compatibili gli studi e le realizzazioni delle varie unità locali.
Le Commissioni, peraltro, non dovranno occuparsi esclusivamente del progetto di informatizzazione degli Ordini in sede locale e nazionale, ma altresì di studi, proposte e diffusione tra i colleghi della «cultura informatica».
In sede nazionale, attraverso il Consiglio, si dovranno esprimere pareri e formulare proposte affinché il Legislatore, oltre a richiedere informazioni e dati sempre più complessi, adegui le leggi e l’Amministrazione Finanziaria le proprie disposizioni, alle esigenze di chiarezza, precisione e metodo matematico imposti dall’utilizzo dello strumento informatico; ciò al fine di consentire al contribuente una migliore gestione delle elaborazioni e di conseguenza, al fine di ottenere «risposte» sempre più corrette e tempestive.
Un esempio che mi pare rappresentare egregiamente quanto affermato può essere identificato nel problema di determinazione degli acconti di imposta IRPEF, ILOR ed IRPEG: la legislazione attuale non ne consente un calcolo automatico; altro esempio riguarda la tenuta del repertorio previsto per i professionisti iscritti ad Albi in regime di contabilità ordinaria: non è possibile ottenere un’elaborazione di codesto libro obbligatorio, in linea con le disposizioni di legge.
E di esempi ce ne sono tanti.

“XXV Congresso Nazionale dei Dottori Commercialisti – Efficienza dell’impresa privata e pubblica: il ruolo del Dottore Commercicalista, Atti, terzo volume” – Buffetti Editore – Roma, 1986

Gianfranco Barbieri