Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili ha pubblicato i nuovi Principi di attestazione dei piani di risanamento, che aggiornano quelli approvati nel 2014. Il documento era stato posto in pubblica consultazione lo scorso anno ed è ora disponibile sul sito del Consiglio Nazionale dei commercialisti (www.commercialisti.it).

L’area crisi di impresa del nostro Studio ha partecipato alla messa a punto del documento inviando alcune osservazioni. In particolare gli aspetti che a nostro avviso assumeranno particolare rilievo nelle future attestazioni, e sui quali sarà molto utile avere linee guida condivise, saranno quelli che riguardano la valutazione della convenienza della proposta rispetto all’alternativa liquidatoria e la stima delle “variabile Covid” sulla sostenibilità e sulla durata dei piani di risanamento.

La valutazione deve pertanto sintetizzare due effetti contrapposti.
Da un lato l’incertezza sul momento di uscita dall’emergenza pandemica rende molto impegnative (e aleatorie) le stime di breve periodo, mentre in un orizzonte temporale medio-lungo si potrebbe presumere che gli effetti saranno riassorbiti. Dall’altro, la logica di trascinamento con la quale generalmente sono costruiti i piani impone grande cautela nel valorizzare i parametri chiave.

Diventano quindi determinanti il rigore logico delle assunzioni iniziali, la misurabilità dei valori iniziali, i criteri con cui vengono individuati i punti di rottura del piano e come vengono collocati nel tempo, la qualità degli indicatori KPI definiti per consentire all’impresa e agli organi di procedura di sapere tempestivamente se l’andamento aziendale si mantiene “dentro i binari” o se servono manovre correttive. 

I Principi sono stati curati da AIDEA (Accademia Italiana Di Economia Aziendale), FNC (Fondazione Nazionale Commercialisti), ANDAF (Associazione Nazionale Direttori Amministrativi e Finanziari), APRI (Associazione Professionisti Risanamento Imprese) e OCRI (Osservatorio Crisi e Risanamento delle Imprese), e revisionati nell’ambito dell’area di delega “Procedure concorsuali e risanamento di impresa” dei consiglieri nazionali dei commercialisti Andrea Foschi e Sandro Santi.

A distanza di qualche anno dalla prima pubblicazione, i principi sono stati rivisti e aggiornati per tener conto degli indirizzi giurisprudenziali, delle novità del Codice della Crisi (limitandosi a quanto utile e necessario visto la frammentazione delle norme entrate in vigore rispetto al testo definitivo), ma anche delle conseguenze dell’emergenza sanitaria Covid-19.

Riguardo al contenuto dei Nuovi Principi di attestazione, lo schema di base delle attività che deve svolgere il professionista esperto incaricato resta sostanzialmente quello preesistente, ma le innovazioni apportate sono significative in particolare tema di indipendenza e compenso dell’attestatore, di definizione del perimetro delle verifiche, delle successive modifiche del piano e delle attività di monitoraggio dello stesso. Particolare attenzione viene infine riservata al tema della valutazione del miglior soddisfacimento dei creditori in caso di concordato preventivo in continuità alle “utilità” esterne in relazione alle quali l’attestatore dovrà esprimersi in modo circostanziato.

I Nuovi Principi di attestazione affrontano, poi, il rilevante tema dell’incertezza sanitaria ed economica causata dalla pandemia Covid-19 proponendo suggerimenti di ausilio alla fattibilità del Piano, compreso quello di ricorrere, ove occorra, ad una pluralità di scenari e all’ampliamento, anche oltre i cinque anni, dell’orizzonte temporale del Piano di risanamento, a condizione che sia adeguatamente motivato dal debitore e ritenuto giustificato dall’attestatore.

Il lavoro è completato dalle attestazioni speciali di cui agli artt. 182-ter, 182-quinquies e 186-bis l.fall. e dalla cosiddetta attestazione di uscita dalla crisi, non prevista dalla normativa, ma alla quale le imprese già ricorrono per dichiarare concluso il processo di risanamento.