L’attesa Direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) che disciplina la  rendicontazione societaria di sostenibilità è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea del 16 dicembre 2022. Si aggiunge quindi un altro fondamentale tassello per delineare il quadro normativo di riferimento in tema di sostenibilità e principi ESG.

Qui il testo italiano della nuova Direttiva (UE) 2022/2464 (14 dicembre 2022).

La CSRD modifica il Regolamento (UE) n. 537/2014, la Direttiva 2004/109/CE, la Direttiva 2006/43/CE e la Direttiva 2013/34/UE.

La CSRD si applica agli esercizi aventi inizio il 1 gennaio 2024 o successivi, partendo dalle imprese più grandi e via via a scendere a quelle di dimensioni inferiori. Tra le novità più importanti, la nuova Direttiva CSRD estende infatti gli obblighi di rendicontazione di sostenibilità a tutte le imprese di grandi dimensioni, nonché a tutte le imprese con valori mobiliari ammessi alla negoziazione in mercati regolamentati, comprese quindi le PMI, e ad eccezione delle sole microimprese.

Va comunque evidenziato che anche le microimprese e le PMI più lungimiranti possono crearsi un importante vantaggio competitivo e rendersi più attraenti per la loro filiera integrando da subito i principi ESG nella propria strategia.

La CSRD prevede che i principi di rendicontazione di sostenibilità siano proporzionati alle dimensioni, alla complessità organizzativa e al tipo di attività delle imprese, e non comportino per le imprese interessate oneri amministrativi aggiuntivi e inutili, nel rispetto del principio (generale) di proporzionalità.

Il ruolo dei consulenti che affiancheranno le imprese nell’adozione dei principi ESG sarà fondamentale per minimizzare l’impatto sui processi e non creare inutile sovraccarico organizzativo. E’ essenziale che l’orientamento ai principi di sostenibilità non aggiunga ulteriori strati di complessità organizzativa e inutili sovrapposizioni rispetto ai già molti sottosistemi che formano gli assetti organizzativi aziendali.

In particolare, quindi, i principi di rendicontazione di sostenibilità devono tener conto delle esigenze specifiche dei destinatari, non gravando di oneri sproporzionati in termini di sforzo e costi le imprese tenute alle comunicazioni sulla sostenibilità e le altre imprese indirettamente coinvolte nella catena del valore delle prime.

I principi di rendicontazione di sostenibilità dovrebbero specificare le informazioni che le imprese devono comunicare riguardo a fattori sociali, compresi le condizioni di lavoro, il coinvolgimento delle parti sociali, la contrattazione collettiva, l’uguaglianza, la non discriminazione, la diversità, l’inclusione e i diritti umani.